AMAZON e ACHILLIA. Le gladiatrici della stele di Alicarnasso - Lucio Castagneri (NH, 4)

di Lucio Castagneri

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  • Prezzo: € 18.00
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    Descrizione:

    In 8°, bros..e dit. con bandelle, 216 pp., ill.ni b/n.

    Il “disvelamento” del back-ground della Stele di Alicarnasso con le suggestioni di un verosimile combattimento di Amazon e Achillia, liberate con onore (apeluthesan), e le storie sofferte che le hanno condotte a scendere nel cruento mondo dell’arena, costituiscono il nucleo del romanzo ambientato nel secondo secolo d.C. nella città greca di Alicarnasso ormai soggetta a Roma. Le implicazioni misteriche dovute al fulmine che invade la scena della Stele, avvolgendo le ragazze ed il pubblico, tra cui è presente lo stesso imperatore, creano il pathos di un’ipotetica storia che vede alle protagoniste affiancarsi drammi familiari e loschi traffici di scommesse truccate sulle loro giovani vite.

    INDICE
    Dichiarazione certificata di Khaled ibn Muhammad, segretario
    al bollo del Visir di Bodrum 9
    PARTE PRIMA
    I. Il gioco degli Dèi 15
    II. Ermogene mangia pane e cipolle. La nave dell’Imperatore.
    Ermogene va alla cena in casa di Dionike 19
    III. La cena a casa di Dionike 23
    IV. Preparazione di Hannur 29
    V. L’esperimento di Hannur: il fulmine 33
    VI. Il Decurione Quinto Falcato e le sue preoccupazioni 37
    VII. Rufo, Caronte e Achillia 41
    VIII. Rufo e l’editor Clito 45
    IX. Il risveglio di Ermogene 49
    X. La decisione di Quinto 53
    XI. Il Caldeo Hannur, il Governatore e Clito 57
    XII. Amazon, il biglietto di sfida, Curzio e Gaio 61
    XIII. Rufo va a casa di Quinto 65
    XIV. Achillia e Tichana. Rufo. Achillia risponde al biglietto
    di Amazon. Un vecchio legionario storpio 69
    XV. Rufo torna da Quinto insieme a Gaio. Gaio prepara
    la pozione 75
    XVI. Curzio propone a Rufo un affare 81
    XVII. Iucunda e Cinzia: la maledizione 85
    PARTE SECONDA
    XVIII. Una strana festa nella caserma di Rufo 91
    XIX. Il progetto di Hannur 105
    XX. Suicidio di Quinto e morte di Gaio 107
    XXI. Iucunda e Cinzia vengono a ricomperare Achillia
    da Rufo 111
    XXII. Dopo il combattimento di Amazon e Achillia.
    Mesomede cerca nuovi accordi sulla cetra 117
    XXIII. Dionike incontra Xenia e gli affida l’incarico 121
    XXIV. Xenia rompe le figurine. Ermogene fa la dimostrazione
    con l’uovo 125
    XXV. Visita di Hannur a Ermogene. Il gatto soffiante
    Erone 131
    XXVI. La guerra, gli schiavi ed un racconto di
    Diogene Laerzio 135
    XXVII. Da Dionike: il nitrito di una cavalla, i visi
    e il patto di sangue 139
    XVIII. Alcune considerazioni di psicologia femminile 145
    XIX. Il diario di Ermogene 149
    XXX. Il legionario storpio mette in guardia Hannur 151
    XXXI. Nei giorni seguenti: Rufo decide di vendere
    la caserma 155
    XXXII. Le visite di Ermogene a Xenia e Perifane 161
    XXXIII. Nello studio di Xenia: i ritratti 165
    XXXIV. Amazon e Achillia vanno a dormire.
    Xenia lavora di notte 169
    XXXV. Xenia e Perifane 173
    XXXVI. Ultimo giorno ad Alicarnasso 175
    XXXVII. Un amore di Amazon 179
    XXXVIII. Il dipinto è finito. La poesia di Achillia 181
    CONCLUSIONE secondo Khaled ibn Muhammad 183
    PRECISAZIONE DELL’AUTORE 183
    APPENDICE 1 - Il “Disvelamento della Stele” di Lucio Castagneri 185
    APPENDICE 2 - Le gladiatrici: le fonti 191
    APPENDICE 3 - “Considerazioni sul fulmine della stele di Alicarnasso”
    di Massimiliano Kornmüller 197
    APPENDICE 4 - “Simbolismo solare in una gladiatura femminile”
    di Arduino Maiuri 201
    APPENDICE 5 - “Apeluthesan: un fuoco di Sant’Elmo?”
    di Felice Vinci 205
    NOTE 211

    Lucio Castagneri è nato a Genova nel 1947, da dove ben presto è venuto a Roma, laureandosi in Giurisprudenza. Ha tuttavia preferito dedicarsi alla pittura,
    esponendo in importanti gallerie d’arte in Europa, Stati Uniti e Canada. È un po’ vagabondo: dopo la sua prima mostra giovanile a Roma comincia a viaggiare tuffandosi nei colori tropicali di Porto Rico, dando inizio così ad una ormai lunga carriera d’artista che lo ha successivamente condotto a sperimentare atmosfere d’immagini e di esperienze umane dalla Scandinavia all’Africa del Sud. La scrittura teatrale è sempre stata una sua attività parallela che lo vede ormai da vent’anni sui palcoscenici dei teatri romani come autore, regista ed anche attore dei propri lavori. L’interesse verso il mondo classico
    di Grecia e Roma compare talora nelle sue opere sia di pittura che di teatro. Ama ricordare una sua messa in scena dei Persiani di Eschilo da lui stesso tradotto dal greco.

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