LA COLONNA TRAIANA NEL FORUM ULPIUM. Esplorazioni intorno all’area del basamento - Giacomo Boni - AM, 10

di Giacomo Boni

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  • Prezzo: € 18.00
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    Descrizione:

    Collana ArcheologicaMente n. 10


     In 4°, bross. edit., 52 pp., con 16 ill.ni in b/n e 16 tavv. f.t.

     Ristampa anastatica dall’edizione originale del 1912 stampata a Roma in Nuova Antologia.

    La Colonna Traiana venne inaugurata nel 113 d.C., quattro anni prima della morte di Traiano, il suo committente, e fu costruita su progetto di Apollodoro di Damaso. Sulla sommità era collocata una statua bronzea dell’imperatore, andata persa nel Medioevo e sostituita nel 1587 (all’epoca di papa Sisto V) con l’attuale statua di San Pietro. La colonna doveva avere la funzione di celebrare Traiano, che è raffigurato ben una sessantina di volte nel bassorilievo marmoreo che si srotola lungo tutta l’altezza, e, forse, quella pratica di ricordare la quota della sella collinare prima dello sbancamento per la costruzione del Foro di Traiano. Ma non solo, fu progettata come magnificente monumento funebre, originale ed innovativo nella storia romana, nel cui basamento venne costruita la cella dove fu riposta l’urna d’oro contenente le ceneri di Traiano e probabilmente anche quelle di sua moglie Plotina. Mai crollata, la colonna è alta 29,74 metri (40 metri se si considerano anche il basamento e il capitello) ed è formata da diciotto grandi blocchi in marmo di Carrara sovrapposti e scavati all›interno per ospitare la scala a chiocciola che porta fino al piccolo terrazzo posto sopra il capitello dorico. Lungo il fusto si svolge a spirale con ventitré giri il meraviglioso e studiatissimo fregio a rilievo che illustra le fasi più importanti delle guerre condotte da Traiano contro i Daci nel 101-102 e nel 105-106 d.C. La colonna poggia su un basamento a forma di dado con quattro aquile sugli angoli. La parte inferiore costituisce la cella sepolcrale ornata esteriormente da rilievi di armi e insegne daciche e sul lato principale presenta l’iscrizione dedicatoria sopra la porta di accesso alla camera. È proprio su questo basamento che Giacomo Boni concentra la sua attenzione di archeologo e architetto. I risultati degli scavi e delle ispezioni da lui effettuati offrono ancora oggi una documentazione fondamentale per lo studio del monumento nello specifico e del Foro di Traiano in generale.

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