Sole della Mesopotamia - Collana di Studi Mesopotamici; 4 - Esaurito

di Claudio Saporetti, Serena Ticca

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    Descrizione:

    Pagine: 208
    Formato: 17 x 24


    Nel ricco Pantheon mesopotamico, il Sole (utu per i Sumeri, Šamaš per gli Assiro-Babilonesi) è una delle divinità "astrali"�, insieme ai due "colleghi"� notturni: la Luna, (Nanna, Sin) che per i Mesopotamici era maschio e che era suo padre, e la stella Venere (Inanna, Ištar), sua sorella, dea della procreazione. Poiché a lui si devono luce e calore, non solo gli era debitrice l'agricoltura, ma anche tutto ciò che riguardava la giustizia. Il Sole infatti "faceva luce"� sulle mancanze umane, e di conseguenza era il propugnatore delle leggi ed il garante dei giuramenti, dei giusti tassi d'interesse, delle inalterate misure. La sua luce rischiarava e proteggeva il cammino dei viaggiatori e dei mercanti, penetrava persino nel Regno dei Morti, e permetteva di vedere anche il futuro attraverso la mantica e l'oniromanzia. Degno pendant dell'omonimo Inno al Sole egiziano, un famoso Inno mesopotamico, che è stato composto per lui, è presente, nell'ultima traduzione eseguita direttamente dal cuneiforme, alla fine di questo saggio che gli è dedicato.